#SpazioTalk, Andrea Garosio: “Il 2022 è stato un anno difficile, sono motivato”

Andrea Garosio torna tra i professionisti, dopo un anno in Continental. Il lombardo ha firmato un contratto con la Eolo-Kometa, che ha deciso di dargli fiducia dopo l’anno in Biesse Carrera. Passato professionista con la Bahrain-Merida nel 2019, il classe ’93 ha poi corso con Vini Zabù-KTM e Bardiani-CSF, prima appunto di un 2022 difficile e del ritorno tra i professionisti. Il 29enne si racconta ai microfoni di SpazioTalk, il podcast settimanale di SpazioCiclismo, ed esprime le proprie sensazioni ed emozioni per la stagione corrente.

Sai già il tuo programma per questa stagione?
Domani parto con una parte della squadra per il secondo ritiro a Oliva, in Spagna. Non andrò in Argentina per la Vuelta San Juan, ma debutterò in Spagna alla Challenge Mallorca. In seguito correrò la Vuelta Andalucia, poi andrò in Italia per le Strade Bianche.

La speranza quindi è essere protagonista poi nelle grandi corse italiane.
Sì, esatto. Il calendario italiano è favorevole per le mie caratteristiche, la maggior parte delle corse sono dure. La nostra squadra, essendo italo-spagnola, le farà più o meno tutte. E anche le gare spagnole in genere sono adatte a me.

Come sono andate queste prime settimane con la Eolo-Kometa?
Finora l’impatto è stato ottimo, la squadra mi ha dato un’ottima impressione, come avveniva già da fuori. L’ambiente è medio-grande, hanno tutto quello che ha una World Tour. Il clima mi sembra migliore, c’è più legame tra corridori e staff, essendo anche un po’ più piccola è più familiare come squadra.

L’anno scorso hai accettato di correre in una squadra Continental per continuare a correre, una scelta che tanti tuoi colleghi non hanno fatto. Quest’anno sei tornato nel ProTour, a dimostrazione del fatto che l’anno scorso non hai trovato spazio anche per una situazione slegata dai tuoi risultati.
Sì, il 2022 non è stato un anno facile per me, a livello ciclistico e per tante altre cose successe nella vita quotidiana. Con tutto quello che mi è capitato fuori dal ciclismo, sono stato forte. È stato difficile perché sono venuto da anni in cui ho sempre lavorato per la squadra e fatto quello che mi si chiedeva di fare. Poi in Bardiani ho avuto anche qualche problema fisico dovuto a del materiale della sella, che mi dava problemi di nervi. Non erano problemi di rendimento, ma mi toccava il nervo e mi provocava crampi. Nel finale di stagione avevo risolto, ma hanno fatto una scelta diversa. Volevo rigirare tutto e tornare a livelli più alti, sapevo che mi spettavano.

La Biesse Carrera però ti ha dato la possibilità di continuare.
Voglio ringraziare sia la Biesse Carrera, che mi ha dato l’opportunità di correre per loro per un anno. Mi ricordo che mi avevano confermato che sarei stato preso un anno fa, a gennaio. E ringrazio anche la Eolo che mi sta dando fiducia per quest’anno.

Hai avuto modo di parlare con Ivan Basso?
Sì, sono molto grato a lui e a Stefano Zanatta, sono stati loro due i principali fautori del mio arrivo alla Eolo-Kometa. Ho avuto modo di parlarci relativamente poco per una questione di impegni e di motivi personali, principalmente abbiamo fatto riunioni di squadra. Ivan mi piace perché dice le cose come stanno e dà tanta motivazione alla squadra e poi secondo me sarà molto utile con i suoi consigli da esperto prima delle corse.

Ti sento molto motivato. Che obiettivi ti dai per questa stagione?
Sì, sono motivato e ho voglia di fare. Non ho obiettivi veri e propri, con quello che mi è successo cerco di correre ogni gara come se fosse la più importante dell’anno. Voglio comportarmi in questo modo, per me ogni gara è importante. Di sicuro ho dei compagni superiori a me, ma mi piace anche aiutare gli altri, l’ho sempre fatto. Poi se dovesse avere qualche opportunità personale nelle situazioni favorevoli, cercherò di coglierle. Il mio obiettivo è fare bene in ogni gara. Facendo così, secondo me posso togliermi delle buone soddisfazioni e partecipare a corse anche importanti.

In questo momento è più forte la voglia di dimostrare a certe squadre che avresti meritato una chance tra i professionisti anche nel 2022 o la gratitudine per avere avuto un’altra possibilità per dimostrare il tuo valore, cosa che non sempre è possibile nel ciclismo di oggi?
Nella mia testa voglio far bene per ripagare la fiducia che mi dà la Eolo-Kometa. Voglio far bene per questo motivo e di conseguenza far vedere alle altre squadre che merito un posto tra i professionisti. Poi come sempre ci vorrà un pizzico di fortuna.

A che livello ti poni a questo punto della tua carriera in squadra e all’interno del gruppo?
Penso di poter avere un doppio ruolo: essere un buon gregario e un cacciatore di tappe. Se sto bene, ho l’opportunità di farmi vedere. Tante volte in fuga sono riuscite a fare cose buone. A volte mi è mancato quel pizzico di fortuna per far sì che la fuga arrivi in fondo.

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